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Psicoterapia

  1. QUANDO INIZIARE UNA PSICOTERAPIA

Le problematiche psichiche possono esprimersi attraverso dei sintomi specifici, oppure possono manifestarsi con un malessere che rende le relazioni affettive, il lavoro e la vita, priva di piacere e di prospettive future. Spesso la sofferenza e le difficoltà che si vivono contengono un significato più profondo che potrebbe essere compreso attraverso un percorso psicoterapeutico.

La psicoterapia offre un tempo ed un luogo dove poter guardare se stessi e  poter  riflettere su eventi esterni ed interni di particolare importanza emotiva. Questo lavoro di analisi interiore può aiutare a realizzare al meglio i propri progetti di vita  che da tempo potrebbero essere  bloccati. La volontà di cambiamento , la voglia e la curiosità  di intraprendere un “viaggio” la cui destinazione  a volte è sconosciuta, sono le molle  che permettono  di  iniziare una psicoterapia. Un lavoro su noi stessi  ci può aiutare ad intraprendere delle mete più autentiche e in linea con  i nostri desideri,  liberandoci  dal disagio e dalla sofferenza per percorsi fatti su strade senza uscita.

2. SCOPO DELLA PSICOTERAPIA SECONDO JUNG

Scopo della psicoterapia junghiana, così come scrisse Jung, è quello di produrre uno stato psichico nel quale il paziente cominci a sperimentare un mutamento e una trasformazione profonda di se stesso “in cui nulla è eternamente fissato e pietrificato senza speranza” .

Intraprendere un percorso analitico, ha anche come obiettivo la costruzione di una personalità più autentica e armonizzata quanto possibile con il contesto sociale e, allo stesso tempo, la liberazione dalla sofferenza psichica, o quanto meno di una parte di una sintomatologia.

“Farsi individuo” significa riuscire ad attivare un processo in cui dare senso alla nostra presenza al mondo come unica, originale e irripetibile. Significa trovare quelle modalità in cui esprimere la nostra unicità. Nel 1939 Jung scrisse un saggio sul rapporto tra coscienza, inconscio e differenziazione  in cui sosteneva che l’affermazione  di un’identità specifica e originale ha bisogno di un lento e faticoso cammino di differenziazione: in primo luogo la separazione dalla madre, dalla famiglia di origine, dalle complesse identificazione inconsce che, inconsapevolmente, definiscono i confini della  nostra coscienza, determinando le nostre scelte  e nei casi più comuni impediscono lo sviluppo psicologico.

3. LA FUNZIONE DEI SOGNI NELLA PSICOTERAPIA

Nell’analisi junghiana fondamentale è l’analisi dei sogni, strumento che permette di accedere a una dimensione inconscia. Quando qualcosa non è presente nel campo della nostra coscienza, non necessariamente non esiste. Una parte dell’inconscio è composta da una moltitudine di immagini, di pensieri ed emozioni di cui non siamo consapevoli, ma che continuano ad influenzare la nostra vita orientandola, a volte, verso una direzione che non ci soddisfa . L’analisi della dimensione onirica  ci permette di  confrontarci con parti sconosciute  della nostra personalità : “I sogni sono indipendenti dalla nostra coscienza e sono estremamente preziosi perchè non possono barare” (C.G. Jung 1928)

Il sogno riproduce quella situazione interiore del soggetto che la coscienza non vuol riconoscere, o riconosce solo in parte. Attraverso l’analisi dei sogni è possibile accedere a quella dimensione più autentica della psiche, che  spesso non trapela nel pensiero cosciente e che permette di avere una conoscenza più profonda e completa  di se stessi : “Io mi sono quindi fatta la regola di considerare i sogni alla stregua delle manifestazioni fisiologiche: se nell’urina appare lo zucchero, c’è senz’altro zucchero e non albumina  qualche altra cosa, magari più corrispondente alla mia attesa” (C.G.Jung)

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